Scabbia
Scabbia

La scabbia è un'infestazione parassitaria causata dall'acaro Sarcoptes scabiei, che penetra nell'epidermide senza superare lo strato corneo, il più superficiale, dove depone le uova. Dopo 4-6 settimane dall'infestazione, il paziente può sviluppare una reazione allergica caratterizzata da prurito intenso ed eruzioni cutanee.
La scabbia è una delle condizioni dermatologiche più comuni. L'OMS stima che, a livello globale, oltre 200 milioni di persone siano affette da scabbia in qualsiasi momento, con più di 400 milioni di casi ogni anno.
La scabbia si trasmette attraverso il contatto:
- diretto stretto e prolungato con individui infestati (es. contatti con conviventi, istituti di lunga degenza, istituti di detenzione, strutture per l'infanzia, partner sessuali);
- indiretto con oggetti personali infestati (es. vestiti e biancheria da letto), particolarmente rilevante per chi è affetto da scabbia crostosa.
Dato che esiste un periodo asintomatico di infestazione, la trasmissione può avvenire prima della comparsa dei sintomi nella persona inizialmente infestata.
I sintomi compaiono generalmente entro 2-6 settimane dall'infestazione. In caso di una re-infestazione, possono apparire entro 1-4 giorni. I più comuni sono prurito, soprattutto notturno, ed eruzioni cutanee, causati dalla sensibilizzazione alle proteine e alle feci del parassita. Questi possono interessare gran parte del corpo o essere limitati a specifiche aree come le mani (spazi interdigitali), i polsi, i gomiti, la zona ascellare, l'ombelico, il seno, i genitali esterni maschili, la zona della cintura e le gambe.
Nei neonati e nei bambini piccoli, l'eruzione cutanea può essere più estesa, coinvolgendo testa, viso, collo, palmi delle mani, piante dei piedi, caviglie e cuoio capelluto.
Una forma clinica grave è la "scabbia crostosa", che può manifestarsi in soggetti immunodepressi o defedati, con lesioni ulcerate o crostose e un alto numero di acari.
La scabbia può essere trattata con farmaci topici o orali, sempre su indicazione medica. I trattamenti topici includono permetrina 5%, benzoato di benzile 10-25%, malathion 0,5%, zolfo 5-10%. Per via orale, l'Ivermectina è il farmaco di scelta, ma non deve essere usata da donne in gravidanza o bambini sotto i 15 kg.
Poiché anche persone asintomatiche possono essere già infestate e trasmettere gli acari, tutte le persone del nucleo familiare devono essere trattate simultaneamente per ridurre la diffusione.
In caso di complicanze, come sovrainfezioni batteriche, potrebbero essere necessari trattamenti antisettici e antibiotici. Per gestire il prurito, potrebbe essere necessario un trattamento specifico. I pazienti con scabbia crostosa richiedono trattamenti intensivi.
Gli acari della scabbia di solito muoiono entro 2-3 giorni senza contatto con la pelle umana. Per evitare la diffusione della scabbia, è essenziale evitare il contatto diretto con persone infestate, soprattutto se presentano eruzioni cutanee pruriginose. Il rischio di trasmissione tramite indumenti, biancheria da letto e asciugamani è basso, ma può aumentare in caso di scabbia crostosa.
- Isolamento: il paziente deve essere allontanato da scuola o lavoro fino al giorno successivo all'inizio del trattamento. Per le persone ospedalizzate o istituzionalizzate, è previsto l'isolamento da contatto per 24 ore dall'inizio del trattamento. In caso di focolaio di scabbia crostosa, si raccomanda l'isolamento del paziente per 10 giorni.
- Prevenzione del contatto diretto: in ambito istituzionale, il contatto diretto cute-cute con un paziente affetto da scabbia crostosa deve essere evitato seguendo rigorose precauzioni, incluso l'uso di indumenti protettivi come camici, guanti e copriscarpe.
- Ricerca di altri casi: tra i familiari, conviventi o persone che abbiano avuto contatto cutaneo con il caso.
- Trattamento profilattico: tutti i membri della famiglia e le persone che abbiano avuto contatto prolungato pelle-pelle con casi sospetti o confermati devono essere trattati simultaneamente per evitare la riesposizione e la reinfestazione.
- Sorveglianza a lungo termine: è essenziale per eradicare la scabbia in un'istituzione, sottoponendo a screening e trattamento tutti i nuovi pazienti e il personale con condizioni cutanee che suggeriscono la presenza di scabbia.
- Disinfestazione domestica: lavare e asciugare biancheria da letto e indumenti usati nei 3 giorni precedenti il trattamento con acqua calda (oltre 60°C) e asciugatura al sole, con ciclo di asciugatura a caldo o lavaggio a secco. Conservare per una settimana i vestiti non lavabili con acqua calda per evitare reinfestazioni. Sigillare gli oggetti non lavabili in sacchetti di plastica per una settimana. Pulire e aspirare le stanze dopo il trattamento, specialmente per i pazienti con scabbia crostosa (il sacchetto dell'aspirapolvere va gettato immediatamente). Disinfettare materassi e ambienti domestici con strumenti a getto di vapore.
- Disinfestazione scolastica/istituzionale: pulire accuratamente le stanze utilizzate dai casi di scabbia. La disinfestazione ambientale con spray pesticidi o nebbie è generalmente inutile e sconsigliata. Non sono necessari interventi straordinari come la chiusura dell'edificio o la disinfestazione.