Sottoprodotti di origine animale

I sottoprodotti di origine animale (SOA) sono materiali di derivazione animale non destinati al consumo umano e comprendono:

  • rifiuti di macello (pelle, ossa, corna e zoccoli, sangue, grasso e frattaglie non commestibili);
  • rifiuti della ristorazione;
  • animali d’allevamento deceduti;
  • animali domestici deceduti;
  • materiali di origine animale come letame, gusci d'uovo, piume, lana, cera d'api;
  • ex prodotti alimentari di origine animale come latte, uova, carne non più adatti al consumo umano (per ragioni commerciali, carenze qualitative, imperfezioni in corso di produzione, ecc.).

I sottoprodotti animali presentano importanti vantaggi: hanno un alto valore nutritivo e possono, dunque, essere utilizzati per produrre fertilizzanti, mangimi, biocarburanti e cosmetici; i grassi animali e gli oli vegetali possono essere utilizzati anche per produrre fonti alternative di energia come biodiesel e carburanti da fonti rinnovabili.

Se non correttamente gestiti, però, possono rappresentare un rischio di diffusione di agenti patogeni per l’uomo e per gli animali, oltre a causare problemi igienico-sanitari e danni all’ambiente.

Il Regolamento (CE) 1069/09 e il relativo regolamento di attuazione della Commissione, Reg (UE) 1774/2002, sono le norme principali che regolano il settore per gli aspetti di natura strettamente sanitaria e di biosicurezza, che devono sempre più integrarsi con gli aspetti ambientali, anche viste le strette connessioni legate all’utilizzo dei sottoprodotti come fonti energetiche innovative.

Nel settore dei SOA, i Servizi Veterinari devono verificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa suddetta, nelle fasi di produzione e utilizzo, selezionando gli impianti da sottoporre a controllo sulla base di livelli di rischio.


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