Screening per la prevenzione del tumore della mammella

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Secondo i dati riportati nel report I numeri del cancro in Italia 2020 a cura tra gli altri dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e l’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), il tumore della mammella resta la neoplasia più frequente in Italia.

È dimostrato che i programmi di screening riducono la mortalità specifica per tumore della mammella nella popolazione che effettua i controlli periodici con regolarità. Lo screening consente una diagnosi precoce dei tumori e si possono ridurre i casi di malattia diagnosticata in fase avanzata. Di conseguenza si può migliorare la qualità di vita delle donne favorendo terapie di tipo conservativo e meno pesanti per la donna.

Per questo screening è prevista l’esecuzione di una mammografia, un esame radiologico che viene eseguito presso uno dei servizi radiologici dell’aziende ospedaliere pubbliche o private accreditate convenzionate con ATS per l’attività di screening. Viene svolto da tecnici di radiologia mediante strumentazione dedicata (il mammografo) e richiede pochi minuti. La mammografia è l’esame più efficace attualmente disponibile per la diagnosi precoce dei tumori al seno, anche quando non ci sono sintomi o il tumore non è palpabile.

La peculiarità dei programmi di screening consiste nella doppia lettura: ogni mammografia viene valutata separatamente da due medici radiologi distinti con ampia e consolidata esperienza in radiologia senologica.

Tutto il percorso è gratuito e coordinato dal servizio di screening di ATS.

È offerto alle donne dai 50 ai 74 anni ogni 2 anni ed alle donne dai 45 ai 49 anni ogni anno.

Le donne, in età compresa tra 45-74 anni, ricevono una lettera di invito per effettuare la mammografia di screening, secondo una prenotazione che indica luogo, data ed ora. In caso di impossibilità a presentarsi all’appuntamento, è possibile chiamare al numero indicato per modificare l’appuntamento, oppure è possibile usufruire di apposito Qr Code.

L’esame è negativo quando entrambi i radiologi non riscontrano alterazioni e in questo caso si riceve una lettera di esito al proprio domicilio; in seguito si viene reinvitate a distanza di un anno se in età compresa tra i 45 e 49 anni, oppure ogni 2 anni se in età compresa tra i 50 e i 74 anni.

Se anche solo uno dei due radiologi ritiene ci siano dubbi, si riceve una telefonata dal servizio screening con la proposta di un appuntamento, in genere entro una settimana, per eseguire un completamento della mammografia al fine di chiarire eventuali dubbi: il medico radiologo valuta, in ogni singola situazione, quali esami è opportuno eseguire, tra le quali proiezioni mammografiche differenti, l’ecografia mammaria, l’agoaspirato per l’esame delle cellule e la biopsia.

Il percorso di approfondimento della diagnosi può concludersi con un risultato rassicurante per la donna ed un richiamo dopo due anni. Diversamente, se si conferma il sospetto iniziale, cioè la presenza di un tumore, il radiologo predispone un accesso alla visita ed al consulto chirurgico per proseguire il percorso terapeutico di diagnosi e cura.

La mammografia di screening non è indicata nelle donne che hanno già eseguito un intervento per un tumore della mammella e stanno eseguendo periodici controlli oncologici, oppure se la donna l’ha eseguita in autonomia nell’ultimo anno.

Se non riceve la nostra lettera di invito, può contattarci al NUMERO VERDE GRATUITO

attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 15.00 o inviare una mail all’indirizzo: screening@ats-valpadana.it.

Per maggiore approfondimento consultare il sito del Gruppo Italiano Screening Mammografico.