Screening per la prevenzione del tumore del colon retto

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Il tumore del colon retto colpisce l’ultima parte dell’intestino. Lo sviluppo di un tumore del colon retto è in genere lento e quasi sempre è preceduto dalla comparsa di lesioni benigne dell’intestino (polipi o adenomi).

Molto spesso i polipi, ma anche i tumori del colon retto, non danno alcun disturbo per anni. Uno dei segni precoci della presenza di un polipo o di un tumore del colon-retto, anche nelle sue prime fasi di sviluppo, è il sanguinamento, non visibile ad occhio nudo.

Questo esame si esegue attraverso l’utilizzo di una provetta per la raccolta delle feci da ritirare e da consegnare successivamente in farmacia.

E’ comodo perché eseguibile a casa in modo facile e veloce e permette di rilevare la presenza di tracce di sangue nelle feci non visibili ad occhio nudo.

Si esegue ogni 2 anni ed è offerto a uomini e donne dai 50 ai 74 anni.

Le persone, in età compresa tra 50-74 anni, ricevono al proprio domicilio l’invito per il test del sangue occulto nelle feci. L’invito deve essere utilizzato per ritirare gratuitamente in farmacia la provetta con cui effettuare il test. Una volta prelevate le feci, a casa propria, è necessario riconsegnare al più presto il campione presso la stessa farmacia.

Viene spedita una lettera di esito a domicilio. Si procede con la ripetizione del test dopo 2 anni.

Il programma di screening prevede che dopo un test positivo per la presenza di sangue venga eseguito un approfondimento con un esame chiamato colonscopia. La colonscopia permette di esplorare tutta la superficie interna del grosso intestino. Se nel corso dell’esame vengono trovati dei polipi si procede immediatamente alla loro asportazione.

La colonscopia gratuita viene prenotata dagli operatori dell’ATS presso uno dei servizi di endoscopia convenzionati.

L’esame non è indicato se è stata eseguita una colonscopia di recente, oppure se sono in corso esami per adenomi o tumori dell’intestino diagnosticati in precedenza oppure se è stata fatta una diagnosi di malattie intestinali croniche (per esempio la rettocolite ulcerosa).

Se non si riceve la nostra lettera di invito, è possibile contattarci al NUMERO VERDE GRATUITO

attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 15.00 o inviare una mail all’indirizzo: screening@ats-valpadana.it.

Per maggiore approfondimento consultare “Le 100 domande sullo screening colorettale” del Gruppo Italiano Screening Colorettale.

Perché è importante parlare di bilancio sociale per i programmi di screening?

Per bilancio sociale si intende uno strumento in grado di rappresentare il contesto epidemiologico del territorio di riferimento in una determinata finestra temporale. Ma non solo. Esso consente di rilevare le attività svolte, le eventuali criticità che possono manifestarsi, gli obiettivi raggiunti e gli obiettivi migliorativi. Queste valutazioni consentono di porre un’attenzione minuziosa e concreta a ciascuna fase del programma di screening, evidenziando l’impegno che ATS Val Padana persegue nel tempo in questo importante ambito di prevenzione rivolto alla popolazione, allo scopo di promuovere un’adesione consapevole da parte dei cittadini.

Pertanto, la rendicontazione sociale offre un supporto fondamentale ai programmi di screening per strutturare un dialogo con i principali portatori di interesse, per incorporare il loro punto di vista all’interno del processo di assistenza e responsabilizzarli al comune obiettivo della prevenzione oncologica.

Nel 2019 ATS Val Padana ha accolto questa preziosa opportunità di elaborare un bilancio sociale, sviluppatosi nell’ambito dello screening colon rettale. È stata scelta la provincia di Mantova quale contesto di studio; in parallelo nella provincia di Firenze il bilancio sociale è stato applicato allo screening mammografico, mentre nella provincia di Reggio Emilia si è sviluppato nello screening per la prevenzione dei tumori della cervice uterina.