Piano di controllo e certificazione Rinotracheite infettiva bovina

Tutti gli allevamenti bovini da riproduzione vengono classificati in base alla propria situazione sanitaria per IBR, paratubercolosi, brucellosi, leucosi, tubercolosi e streptococcus agalactiae; lo stato sanitario è pubblicato e disponibile nella banca dati regionale.

Le province di Cremona e Mantova sono state classificate come territorio a medio rischio IBR a causa della presenza di circa il 20% di aziende ad alto rischio per la patologia.
 
Cos’è la Rinotracheite Infettiva Bovina (IBR)?
La rinotracheite infettiva bovina è una malattia virale respiratoria acuta e altamente contagiosa  causata da un herpesvirus (vedi scheda informativa).
Le secrezioni dei capi colpiti sono estremamente contagiose e gli animali di tutte le età sono potenzialmente a rischio; i soggetti colpiti restano portatori per tutta la vita.
 
L’IBR causa danni economici all’allevatore?
Sì, l’IBR è causa di rilevanti perdite per l’allevamento bovino; perdite dirette (aborti, riduzione della produzione lattea, mortalità per le infezioni batteriche secondarie, calo della fertilità e dell’indice di conversione alimentare con riduzione dell’incremento ponderale) e indirette (problemi di commercializzazione di animali e prodotti).
 
Si può fare qualcosa per contrastare l’IBR?
Sì, il Piano regionale di controllo e certificazione dell’IBR prevede una serie di azioni a carico dai servizi veterinari e dell’allevatore che mirano a ridurre la sieroprevalenza del virus negli allevamenti bovini da riproduzione, al fine di ottenere delle zone a basso rischio o indenni.
Nel territorio dell’ATS Val Padana l’adesione al piano è volontaria e consente di acquisire e mantenere la qualifica di allevamento sieronegativo o indenne da BHV-1.
 
Cosa prevede questo Piano?
Innanzitutto, per migliorare la situazione sanitaria territoriale, è necessario gratificare sempre più gli allevamenti a basso rischio; per questo, per gli allevamenti sieronegativi aderenti al Piano non è più previsto l’obbligo del test pre-moving in caso di movimentazione degli animali

Al contrario, per gli allevamenti ad alto rischio è previsto l’obbligo di vaccinare i capi destinati alla  movimentazione verso gli allevamenti da riproduzione della Regione Lombardia e di effettuare un test pre-moving: potranno essere movimentati solo capi vaccinati e non infetti. 

Negli allevamenti non aderenti al Piano, i servizi veterinari, in occasione delle attività di bonifica sanitaria e delle movimentazioni, svolgono degli accertamenti diagnostici sierologici nei confronti del virus BHV-1 (su un campione di animali superiori ai 24 mesi di età), per definire e/o aggiornare il livello sanitario dei singoli allevamenti e per individuare gli animali sieropositivi; negli allevamenti da latte sieronegativi viene anche effettuato un accertamento diagnostico su latte di massa, contestualmente a quello effettuato nei confronti della brucellosi.
 
Come si aderisce al Piano?
L’allevatore che intende aderire al Piano deve compilare la domanda di adesione allegata, che riporta gli obblighi assunti dall’allevatore, il nominativo del veterinario da lui individuato quale Responsabile del Piano, nonché lo stato sanitario che intende acquisire e mantenere.

Negli allevamenti aderenti al Piano l’allevatore si impegna al rispetto delle misure sanitarie, in particolare a segnalare al Dipartimento Veterinario la presenza di sospetti di infezione da BHV-1 o casi confermati, a mettere in atto misure di biosicurezza utili per impedire l’ingresso dell’infezione in allevamento e a limitarne la diffusione, a redigere, in caso di allevamenti a medio o alto rischio, tramite il veterinario da lui nominato, un piano aziendale con l’indicazione delle misure che si intendono adottare per ridurre il livello di rischio.

Le attività di controllo conseguenti all’adesione al Piano di Certificazione sono svolte direttamente dal personale dei distretti veterinari o sotto la loro responsa­bilità.
 
Ci sono dei costi?
I costi dei prelievi sono a carico del Servizio Sanitario, se effettuati insieme alle operazioni di bonifica sanitaria e ad altri controlli ufficiali, o al fine dell’attività di sorveglianza (ad eccezione di quella svolta per la movimentazione); altrimenti sono a carico dell’allevatore.
I costi della profilassi immunizzante per i capi destinati all’alpeggio sono a carico dell’allevatore, salvo diversa indicazione da parte della Regione,.
 
Per qualsiasi necessità è possibile contattare il veterinario ufficiale oppure il Distretto Veterinario competente per il territorio in cui ha sede l’azienda: