Controlli su produzione, commercio, detenzione e uso del farmaco veterinario, antimicrobico resistenza e Piano Nazionale Residui

I controlli di farmacosorveglianza dei Servizi Veterinari sono volti, attraverso la verifica dell’applicazione delle norme ai vari livelli (produzione, commercio, detenzione e uso del farmaco veterinario), a garantire, grazie al sistema di tracciabilità del farmaco veterinario, la tutela della sicurezza alimentare e a contribuire al controllo dell’antimicrobico-resistenza a livello veterinario.

L’antimicrobico-resistenza (AMR) è un caso emblematico di interazione patologica tra ambiente, animali e uomo; è la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici: l’uso scorretto o l’abuso di antibiotici sono considerati le cause della crescita e della diffusione di microorganismi resistenti alla loro azione, con conseguente perdita di efficacia delle terapie e gravi rischi per la salute pubblica. 

Attraverso i loro controlli, i Servizi Veterinari, mirano a mantenere e amplificare i risultati raggiunti con il controllo dei residui di farmaci negli alimenti di origine animale, a ridurre il tasso delle infezioni da microrganismi resistenti agli antibiotici in ambito veterinario (monitorando il consumo di antibiotici), a promuovere la consapevolezza, da parte degli operatori delle filiere zootecniche e della comunità, sull’uso degli anti microbici: il ricorso a trattamenti con questi farmaci non può supplire a carenze igieniche e di biosicurezza e gli operatori devono incrementare gli aspetti gestionali e di benessere per poter raggiungere l’obiettivo della diminuzione  del consumo di antibiotici.

Dal gennaio 2022 è in vigore il Regolamento (UE) 2019/6 dell’11 dicembre 2018 sui farmaci veterinari che stabilisce norme per la vendita, la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, la fornitura, la distribuzione, il controllo e l’uso di medicinali veterinari; la norma promuove un uso più consapevole dei medicinali veterinari, vietando l’utilizzo di antibiotici a scopo profilattico e metafilattico, in assenza di una diagnosi veterinaria giustificata di malattia infettiva e prevedendo l’obbligatorietà della registrazione dei trattamenti in formato elettronico nell’ambito di una banca dati nazionale, che garantisce la tracciabilità del farmaco veterinario.

È entrato in vigore anche il Regolamento (UE) 2019/4 relativo alla fabbricazione, all’immissione sul mercato e all’utilizzo di mangimi medicati, che va a determinare importanti modifiche delle normative fin qui adottate nel nostro paese e introduce anch’esso principi di uso prudente del farmaco. 

Il Piano Nazionale per la ricerca di Residui è un piano di sorveglianza del processo dell’allevamento degli animali e della prima trasformazione dei prodotti di origine animale, che mira a rilevare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e l’impiego abusivo di sostanze autorizzate, nonché la presenza di agenti contaminanti per l’ambiente, rispetto ai limiti massimi di residui fissati dalle normative comunitarie e nazionali, a livello di allevamenti, macelli e stabilimenti di produzione.

Si tratta di un complesso piano di campionamenti effettuato di concerto tra Ministero della Salute, assessorato regionale, Istituti Zooprofilattici Sperimentali (principalmente l’IZSLER) e laboratori nazionali di riferimento.

La detenzione di scorte di farmaci veterinari presso gli allevamenti può avvenire solo in seguito al rilascio dell'autorizzazione per la detenzione di scorte di medicinali veterinari, la cui istanza deve essere presentata al Distretto Veterinario competente per territorio.


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