Gas Radon

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Il radon è un gas naturale radioattivo, incolore ed inodore, rilevabile con l’utilizzo di strumenti specifici, che spontaneamente si sprigiona dalle rocce (ad es. graniti, pozzolane, tufi, lave..) e dal suolo, con concentrazioni variabili a seconda della composizione.

Il radon nell’atmosfera non raggiunge mai concentrazioni elevate, il rischio si ha in ambienti chiusi (indoor), quali abitazioni e luoghi di lavoro, dove può raggiungere concentrazioni elevate tali da esporre la popolazione a rischi per la salute a causa del limitato ricambio d’aria.

Il radon è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come cancerogeno certo nel 1988. Infatti, il gas presente nell’aria si lega al pulviscolo atmosferico che viene inalato, andando a depositarsi nei bronchi e nei polmoni.

Una volta inspirato dà origine a prodotti di decadimento radioattivo, che danneggiano il DNA delle cellule polmonari e nel tempo possono provocare il cancro al polmone.

Il rischio di tumore al polmone aumenta proporzionalmente all’aumentare dell’esposizione al radon e con l’aumentare del tempo di esposizione.

La concentrazione maggiore si può avere nei piani sotterranei, seminterrati o al piano terreno degli edifici, ovvero nei locali strettamente a contatto con la terra e le rocce.

In Lombardia sono state effettuate campagne di misura delle concentrazioni di radon da parte dei tecnici dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente(ARPA); i valori sono molto bassi nella Pianura Padana, che è una pianura alluvionale. Il livello massimo di riferimento in Italia è di 300 Bq/m3 (Becquerel/metro3) per le abitazioni esistenti e sarà di 200 per quelle che verranno costruite dal 1° Gennaio 2025, come stabilito nel Decreto Legislativo 101 del 2020 in materia di protezione dai rischi connessi alle radiazioni ionizzanti.

  1. Ventilare gli ambienti: aprire spesso le finestre a partire dai locali posti ai piani inferiori.
  2. Sigillare crepe e fessure del pavimento, dei muri e dei fori per il passaggio degli impianti di servizio (idrici, elettrici, fognari…) con prodotti a base di poliuretano o silicone.
  3. Ventilazione del vespaio sotto l’edificio. Il vespaio è una camera d’aria presente sotto alcuni edifici, che isola il pavimento dal terreno sottostante. Aumentando la ventilazione del vespaio si diluisce il gas presente e si riduce la quantità immessa nell’edificio. Per aumentare la ventilazione è necessario incrementare il numero di bocchette di areazione o installare un impianto di ventilazione forzata. È indispensabile mantenere pulite le bocchette di areazione.
  4. Tecniche preventive:
  • Eliminare eventuali sorgenti di radon
  • Inserire una barriera impermeabile al gas durante la costruzione di parti a contatto con il terreno.
  • Pressurizzare l’abitazione, invertendo il flusso dell’aria grazie all’immissione meccanica di aria nei locali.
  • Depressurizzare il suolo con la creazione di pozzetti interrati interni o esterni alla casa, determinando una pressione negativa che risucchia il gas dal terreno liberandoli poi nell’atmosfera.

Le norme relative alla protezione dal radon nei luoghi di lavoro si applicano alle attività lavorative svolte in ambienti sotterranei , negli stabilimenti termali, nei luoghi di lavoro seminterrati e al piano terra se ubicati in aree prioritarie, oppure se svolte in “specifici luoghi di lavoro” da individuare nell’ambito di quanto previsto dal Piano di Azionale Nazionale Radon.

L’art. 65 c. del D. Lgs.81-08 smi vieta di destinare al lavoro locali chiusi, sotterranei e semi sotterranei; in deroga a tale disposizione  è possibile che venga autorizzato, da parte dell’Organo di vigilanza di ATS Val Padana, l’utilizzo di tali locali qualora siano rispettate idonee condizioni di aerazione, illuminazione e microclima.

Nei luoghi di lavoro sopra citati è richiesta la misurazione della concentrazione di radon in aria media annua e nel caso superi il livello di riferimento, si richiede l’adozione di “misure correttive” volte a ridurre i livelli medi di radon indoor.